x-fragile liguria


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CIRCUITO SOLIDALE 2015-16

TUTTI I PROGETTI

I ragazzi con sindrome X-fragile e autismo al servizio del territorio!


Questo progetto ha veicolato una visione diversa e innovativa delle persone con disabilità intellettiva. Non tanto come “passive” con caratteristiche speciali solo con bisogno di ricevere servizi personalizzati che rispondano alle loro necessità, ma anche come risorse attive al servizio della comunità, soprattutto delle fasce più deboli fisicamente.

Il progetto ha coinvolto un gruppo di giovani adulti disabili, con sindrome X-fragile, autismo e simili nell'ambito della disabilità mentale, nella realizzazione di una serie di servizi utili sul territorio, principalmente nel Ponente Genovese sfruttando le opportunità offerte dalla sede (Villa Lanza) e dai terreni prospicienti gestiti dell’Associazione Ligure Sindrome X- Fragile (capofila del progetto), da tutti i volontari che collaborano alla realizzazione dei progetti associativi e in collaborazione con altre Associazioni ed Enti in rete
,(circuito solidale).

Coniugando le peculiarità dei partecipanti al progetto (ossia i giovani disabili mentali) alle necessità del territorio, principalmente popolato da persone anziane con notevole percentuale di disabili, sono state
svolte attività veramente necessarie e apprezzabili. Sono stati impiegati operatori e volontari esperti che, assegnando ai partecipanti dei compiti precisi compatibili con le loro abilità ed affiancandoli in ogni fase progettuale, hanno svolto i compiti assegnati garantendo la sicurezza, la condivisione e la socializzazione.

Le aree d’intervento sono state ad ampio raggio, collegate tra di loro e hanno risposto a bisogni primari come alimentazione e socializzazione:
Consegna settimanale a domicilio di prodotti alimentari (allegato 1)
- Coltivazione degli Orti di Villa Lanza (allegato 2)
- Laboratori di cucina e realizzazione delle schede di ricette a fumetti plastificate (allegato 3)
- Laboratori teatrali e momenti di animazione rivolti agli anziani, malati di Alzheimer e persone del quartiere con difficotà di accesso a situazioni socializzanti. (allegato 4)

L’Associazione Italiana Sindrome X-fragile - onlus , apprezzando l’idea progettuale, ha aderito con un finanziamento a parziale copertura dei costi a carico dell’Associazione Capofila.

Tutte le organizzazioni in rete sono state coinvolte per creare il “gruppo operativo” assegnando a ciascuno dei compiti specifici.

L’Associazione Ligure Sindrome X Fragile, AFMA e Angsa Liguria, hanno proposto l’adesione ai propri associati, ammettendo alla partecipazione tutti gli aderenti.
L’ Assessorato alle politiche sociali, socio-sanitarie e della casa del Comune di Genova, ha partecipato al progetto attraverso la diffusione dell'iniziativa e in collaborazione con gli ATS dei distretti socio sanitari 8 e 9, sono stati segnalati soggetti fragili che hanno potuto usufruire della consegna della spesa a domicilio e partecipare a momenti di socializzazione.
Tutte queste attività, che in questa scheda sono elencate sinteticamente, sono descritte con attenzione nelle schede dedicate allegate alla presente.
La Cooperativa “Villa Lanza” ha fornito parte dei prodotti alimentari che sono stati consegnati a domicilio dai partecipanti al progetto. La provenienza dei prodotti è stata prevalentemente locale e l’acquisto congiunto e all’ingrosso ha consentito il contenimento dei costi.

L’Associazione “Mosaico Video TV @ molto di più” ha svolto principalmente un ruolo divulgativo, sia affiancando i partecipanti nelle occasioni pubbliche (mercatino di Natale e festa del volontariato) che nelle operazioni di volantinaggio.

Gli enti di formazione IAL e Former si sono occupati dell’ambito formativo, sia per i partecipanti che per i propri studenti, svolgendo tirocini formativi con forti caratteristiche socializzanti, organizzando i laboratori di cucina e di coltivazione degli orti e raccolta differenziata.

I laboratori di teatro e le rappresentazioni sono stati curati dagli operatori dell’Associazione Philos.
Il progetto ha preso avvio in data 20 marzo 2013 e si è concluso il 21 marzo 2104
La fase della consegna a domicilio, come meglio descritto nell’allegato 1, si è sviluppata da subito con le varie azioni preliminari, mentre in autunno si è avviata la fase operativa riguardante la consegna a domicilio di prodotti alimentari, con appuntamenti settimanali. I laboratori teatrali, iniziando anche questi in autunno, hanno avuto cadenza settimanale. I laboratori di cucina si sono tenuti per due volte alla settimana iniziando all’avvio del progetto, sono stati realizzati gli schizzi dei fumetti ispirandosi alle ricette in “corso d’opera” e successivamente sono state impaginate, stampate e plastificate. Le attività dell’orto hanno visto il loro migliore sviluppo ed una buona produzione, dalla primavera all’autunno 2013, poco in inverno anche a causa delle pessime condizioni meteo degli ultimi mesi.
Tutte le attività progettuali hanno avuto come obiettivo:
Promuovere una nuova immagine della disabilità (disabile mentale con un ruolo sociale attivo)
Creare occasioni reali d’integrazione sociale attraverso momenti di scambio e con fronto con diverse persone, altri disabili ma non solo (negozianti, altri volontari,…)
Realizzare una vera rete solidale “circuito solidale” sul territorio fra Associazioni e persone
Aiutare persone non autosufficienti o con difficoltà a uscire, a ricevere la spesa a casa settimanalmente
Sperimentazione di un modello di servizi utile sul territorio

Per i partecipanti con sindrome x fragile, autismo e disabilità intellettiva simile, i risultati raggiunti sono stati:
potenziamento/consolidamento delle capacita’ di organizzazione delle relazioni sociali esterne
potenziamento/consolidamento delle competenze di autonomia personale
potenziamento/consolidamento della capacita’ di organizzazione della vita in/di gruppo
potenziamento/consolidamento della capacità di determinazione e organizzazione degli impegni personali
Sviluppo di competenze tecnico/specifiche spendibili in futuri altri contesti e relative a: sapersi spostare e orientare sul territorio; gestire il denaro (pagare, prendere il resto,..); gestire adeguatamente le relazioni con negozianti; prendere un ordine; ….)
Sviluppo di competenze tecnico/specifiche relative al ciclo produttivo della coltivazione degli orti, alla raccolta differenziata e alla preparazione di semplici pasti

Il modello, riguardando principalmente l’effettiva partecipazione e l’integrazione sociale delle persone con disabilità, promuovendone un’immagine diversa ha contribuito a sgretolare i consueti stereotipi.

Gli educatori/formatori hanno osservato costantemente il raggiungimento degli obiettivi specifici previsti nei destinatari ritardando in itinere,all’occorrenza, i percorsi formativi.
La valutazione della quallità del servizio di consegna a domicilio è stata effettuata dal Direttore Commerciale della cooperativa chiedendo riscontro anche ai partner del progetto beneficiari del servizio.
I risultati sono stati tutti significativi ed intersecati tra di solo. Tra gli obiettivi specifici, posti per monitorare la qualità del servizio nel suo complesso, segnaliamo:
l’incremento nella precisione e puntualità nelle mansioni svolte dai disabili e l’acquisizione di nuove competenze.
la forte valenza sociale ed il coinvolgimento di molti volontari.
L’istituzione di un servizio concreto, utile e apprezzato sul territorio per fasce di popolazione “fragili” in tutti i sensi.
L’incremento di occasioni d’interazione sociale al di fuori della cerchia che si frequenta abitualmente ed una maggiore padronanza negli spostamenti sul territorio.
La maggiore coesione tra le famiglie ed i volontari coinvolti.
La rete fattiva che si è creata sul territorio potrà continuare a collaborare in quanto tutti i partecipanti hanno dato la propria disponibilità. Questo sarà possibile anche promuovendo campagne di raccolta fondi e attivando altre collaborazioni con gli esercizi commerciali della zona.
L’unica criticità che ci corre l’obbligo di segnalare riguarda la necessità di assegnare più tempo per sperimentare “buone prassi” in quest’ambito, in quanto occorre, ancora, vincere la diffidenza e la resistenza, soprattutto delle persone anziane, a essere “aiutate” ed a socializzare con persone con disabilità intellettiva. Questo meccanismo, una volta innescato, è efficace e apprezzato.


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